Libero e cazzaro

Da Libero.it-  (tramite Rassegna lavoro. Gov)-Togliete i libri alle donne torneranno a far figli

Ora, coerentemente ci si aspetta un disegno di legge che le obblighi al burqa. Andando per gradi ovviamente: velo, hijab, chador. Insomma, un dignitoso percorso. Camillo Langone. Un de_fogliante. Uno che ama vantarsi della propria repellenza sfoderandola ed esibendola verso tutte le cose del mondo: quello che, fuori dai suoi triti e balordi scemi schemi nel mondo da sempre accade. Tra l’altro il repellente (già detto? repetita…) estensore del simpatico articolo (vilmente mimetizzato da “provocazione “ ma va?) non ha mancato e non manca tutt’ora mai di rimarcare (parole sue) un “certo schifo” per gli omosessuali, una certa insofferenza verso il diverso da lui (« perfino un sincero xenofobo come me ha sbuffato…») . Ne rivendica il diritto (al ribrezzo). Se mai qualcuno lo abbia mai, non solo letto, ma anche intravisto… specie nel pieno di una straripante e poco edificante salivazione, bave)… Ecco, lombrosianamente ripugnante, “de visu” (intendendo con questo quello che si voglia, faccia compresa), lui stesso, particolarmente, è.

E pari siamo

Dovunque siamo diretti… è all’inferno che si va

Marylin SilverstoneDa La Repubblica (tramite Rassegna Stampa MEF): Basta operai. Soltanto robot nella fabbrica cinese

Il fatto che quella che dovrebbe essere, in un mondo appena appena toccato dal minimo di razionalità possibile, una buona OTTIMA NOTIZIA (gli operai sostituiti dai robot: liberazione degli uomini da lavoro manuale, abbattimento dei costi, tempo libero, maggior benessere da REDISTRIBUIRE… Wow!) diventa un PROBLEMA di disoccupazione e conseguente maggiore POVERTÀ, non è che l’ennesima dimostrazione che il SISTEMA (capitalistico? oh sì) è intrinsecamente IDIOTA oltre che MARCIO.

Eggià

I buoi, scappati dalle stalle, che danno dei cornuti agli asini

Da IL FOGLIO.it – Il governo del preside, il consiglio di facoltà

Non è che non sia vero quello che generosamente afferma il solito Ferrara (sempre come Giuliano inteso, ormai è un vezzo). È che è quello che avviene prima che normalmente (sic) determina quello che avviene poi. E, normalmente (re-sic), le cose affondano (per riemergerne sotto altra forma ma identica sostanza) nelle proprie inderogabili indefettibili ragioni. Ergo, difficile sfuggire, per logica banale, alla banale logica. Ergo, diventa complicato discettare di democrazia dall’alto scranno di una inestricabile fusione di diversi, tutti uguali, poteri riconducibili ad un unico POTERE e funzionali a quell’unico POTERE troppo (re-re-sic) personale.

Economico (ricorda qualche cosa?). Mediatico. Politico.

Di che cazzo di DEMOCRAZIA si sta parlando?

Di quella del Caudillo?

…fino alla fine del mondo

Da Il Salvagente.it – Spread a 546, anche la Francia sotto attacco. Il rendimento dei Bpt è arrivato al 7,3. Male anche i titoli della Spagna.

Quando tutto sarà andato a catafascio (Italia, Europa, forse mondo) sarà un imperativo per gli espertoni provare a dimostrare chi è che ci vince (e cosa) quando tutti perdono. E se quello che risulta è che generalmente si starà peggio di quello che si stava prima (risparmiatori – a nome dei quali operano i grandi gruppi finanziari e speculatori – compresi ) non sarà ancora una volta dimostrato che, comunque sia, è il SISTEMA ad essere intrinsecamente IDIOTA?

E CRIMINALE anche.

bye bye… ma stavolta non scherziamo

Questa foto dei miei poco nobili piedi sul “bye bye Silvio” della poco profetica copertina deL’Espresso  risalente ai primi mesi del 2006 (sic!) la ripropongo adesso con qualche speranziella in più. Valga come ammonimento l’aver aspettato altri 5 anni per vederla di nuovo con una qual certa fondata aspettativa… Nel mentre ci tocchiamo…
Sperando sia la volta buona… per quanto gli itagliani…

ps. se tutto va bene ci si ripromette cancellarlo, il tristo ometto,  perfino dai tag

#rimontiamo

Da Il Giornale.it- Ferrara, Sallusti e Feltri: “Andiamo subito a votare” Domani tutti a Milano

Giocano. Al solito. Secondo i loro ormai ammuffiti stilemi. Male che vada per il Paese a loro non toccherà che il solito annoiato o collerico sbuffo. Nemmeno dannunziani. Cretini come bambini cretini. Arrampicandosi sugli specchi delle loro rispettive frustrazioni. Passano il tempo a fare gli stupidi che tanto…

Detto questo e detto che l’opposto chiacchiericcio circa gli ammanicamenti del Prof: Mario Monti (anagramma: rimontiamo,veh) non si può negare poggi su qualche sensato argomento. E detto tutto il male circa la stupidità di un mondo costruito su degli assurdi logici che ne escono dai mezzi (finanza) che si fanno fini. I quali fini abbandonati a quella stessa logica finiscono col diventare mostri che tutto divorano fino alla auto-fagocitazione… bla bla. E ripetuto non da ora che quello a cui passivamente ormai si assiste è la resa totale della Politica all’Economia a gestire il mondo (il mondo affonda e la Politica non ha niente da mettersi).  E tutto il resto che si può dire. E le perplessità. E i dubbi. E gli stranguglioni e… e… e…

Uffa, però. Ossessionarsi sugli andamenti di tassi e spread (occavolo). Ripiegarsi sui particolari orografici  di questa strana orografia italica. Abbandonando i Tre_monti (lasciando i/le Colli alle loro strampalate vedovanze) ed affidandoci ai generici Monti. E Monti fatti senatori a vita. E Monti ricevuto al Colle. E… e… e…

Resta pure il fatto che l’ingombrante cadavere ancora non si toglie dall’imbarazzo (il nostro e del mondo tutto). Resta il fatto che ne abbiamo passate troppe. Abbiamo un DISPERATO bisogno di NORMALITÀ. E non ce ne può sinceramente fregare un beneamato ciuffolo di Goldman Sachs, Trilaterate, il Bilderberg, gli Illuminati, l’Aspen, la Massoneria e tutto il resto.

Tutto forse vero, ma intanto vogliamo uscire da questo incubo…

Poi…

Quello che acCade

Da LA STAMPA.i t- Borse in calo, Piazza Affari crolla – Spread record, interviene la Bce – La Marcegaglia: Paese sul baratro

Sul o nel baratro? Cambia? Cambia che si sia cominciato con « L’Italia è il Paese che amo» e si termini con « questo paese di merda » ? Che dopo che si siano usate parole per definire metaforicamente un clima, sia in un “clima” che più reale non si potrebbe? Dove la “macchina del fango” diviene lo stigma di un sincronico decadimento che malamente si parte (2001) da un morto in piazza di fuoco a Genova e a Genova finisce sotto il diluvio? Segni? Il solito dio junghiano? Che il promesso miracolo dell’ennesimo Cavaliere, uomo della Provvidenza, si riveli nel totale fallimento di un Paese? Che via via seguendo tracce e parole e sensi… appena guardando quello che il senso e le parole e le tracce ineludibilmente si trascinano. Nel dove e nel quando e finanche nel come. Qui. Senza scampo. Davanti alla (addirittura, a volte ancora giocosa, in un dramma infinito) propria immensa tragica immensamente reiterata stupidità.

Di un popolo.

Ma Dio è morto

Da Il Sole24Ore.com – Ft a Berlusconi: in nome di Dio, vattene!

Dove per “Ft” s’intende mica Lotta Continua ma semplicemente il Financial Times. Per quanto accostare il nome di Dio ( o dio, secondo normale ateismo qui, senz’o_dio, già praticato) a quel disperato ominicchio sia da configurarsi come una qualche forma di bestemmia. Asserragliato nel suo bunker (come da tanto ormai si ripete fino alla noia) delirando di divisioni. Intese come invincibili armate ed evocando invece disgregazioni, frantumazioni, decomposizioni (sic) e il conseguente generale fuggi fuggi dei topi dalla nave che affonda. Disperato ominicchio: « Sic transit gloria mundi», dixit? Diceva dal vuoto profondo il suo marginale strapazzato Super-Io al suo sproporzionato Ego e sfrenato, senza nessuna speranza d’essere minimamente ascoltato. E infatti ci si ritrova a dover constatare la dipendenza del mondo (del mondo) da un tale piccolo (e, putroppo lampante, per le sorti del mondo, importantissimo) irrilevantissimo ometto. Evidente, se tali sono congegnati gli automatismi del mondo (invocare per la salvezza, per una maggiore probabilità di salvezza, dello stesso, Dio o chi per lui) risulta e si appalesa la manifesta idiozia di quello (questo) stupidissimo Mondo. Non è infatti che tra i dotti professoroni e intellettualoni ed espertissimi del FT o de Il Sole24Ore si provi nemmeno per idea, nemmeno per il brevissimo istante in cui un neutrino attraversa Piazza Affari, per dire, a provare, a prescindere da quella cara salma ormai solo imbarazzante a se stessa (oltre che, imbarazzantemente, potenzialmente esiziale per le sorti – si diceva – del mondo), a pensare una diversa economia. A regolare la vita banale delle banali moltitudini di donne e di uomini di questo stesso mondo. Nessun dubbio che la finanza ormai concepita come esclusivo strumento di mera speculazione atta a produrre profitto: scommesse, investimenti (?) proiettati, attraverso appositi software predisposti a risposte automatiche ai movimenti del mercato globale, al millesimo di secondo (sic), algoritmi  a produrre economie fittizie e castelli di carta e, ancora, scommesse su prezzi futuri di merce di là da venire (il raccolto di grano del 2034, per dire).

Un’economia tendente a vivere di propria mortifera vita. Un mostro che tutto fagocita. Anche le stesse proprie ragioni del suo improbabile esistere.

Dio?

Lo_Renzi poco magnifici

Da LA STAMPA.it -Renzi e la squadra di giovani che vuole governare l’Italia

Di furbe scorciatoie e del solito codazzo d’intellettuali col ciuffo che, ognuno pensandosi il miglior fico del bigoncio, quello a cui, alla fine, gli altri dovranno per forza far riferimento, si mettono in cerchio attorno ad una fatua fiammella e celebrano il sacro rito della (ri)creazione. Compagni di merende in ultima sostanza. Variegati ed assortiti. Qualcuno (Luigi Zingales) dichiarandosi apertamente di orientamento destrorso. Qualcuno che magari, chiamandosi Mondadori (Martina, proprio di quelli) invocherà un ritorno alla meritocrazia. Altri (l’estensore materiale dei famosi centofiori, da un pc, tra l’altro, neanche da un mac, falsi e finti finanche nella loro sbandierata militanza nell’imperante, da quelle bande, fighettume) produttore di TV (è di Giorgio Gori  che si parla) di una abbastanza indecenza (l’Isola Dei Famosi, per dirne una), che magari si richiamerà alla bellezza che salverà il mondo (aspettavamo giusto voi a citarci Dostoevskij. E perché non Simona Ventura?).  Ed ovviamente non è certo mancato lo scrittore (Alessandro Baricco) che finalmente ha modo di urlare la sua sdegnata irritazione per la deriva conservatrice della Sinistra tutta. Concependo la modernità, Loro, come un asservimento conformistico allo Spirito del Tempo. Quella formula nuovissima che vede nella sana competizione tra le diverse miserabili disperazioni la chiave per ritrovarsi in un quanto mai luminoso Futuro. Quel sottile distinguo tra eguaglianza ed egualitarismo (mai sentito?) che è sempre il primo maleodorante alibi di chi anela ad un ritorno di classi definite e l’ultimo trito ricorso alla scaduta moneta di un becero qualunquismo che dalla Vandea si evoca  per invocare il ritorno dall’esilio di baroni e principesse e regine e re.

Insomma, cose così. Per tacere del bamboccio ventriloquo ( ché a parlare veramente è l’accozzaglia di stereotipi e gran luoghi comuni, finemente e con gran verve, pronunciati in un comprensibile e gradevole toscano) gran protagonista. Rubacchiati in egual misura al dipietrismo, al grillismo, al leghismo meno indecente, al più trito berlusconismo furbo e loffio. Il colpo di genio di quel che pensandosi un Blair in sedicesimo (per quanto il Blair, orrendo si sia, alla lunga largamente rivelato, bleah) non è che un Cameron seduto dalla parte sbagliata. E, il già peregrino pellegrino di Arcore, alza il dito minaccioso, e scaglia reprimende ed anatemi in nome della sola sua presunta giovane e fresca bella faccia.

Come se fosse indifferente che a succedere al nostrano Vladimir Putin fosse il solito Dmitrij Medvedev.

Come se il ricambio generazionale dovesse compiersi tra un imbarazzante manichino (la cara salma) in forma di pifferaio magico e un giovane virgulto altro ( ugualmente vuoto di pensiero- ugualmente pieno di boriosa supponenza) abile pifferaio magico.

Ci risparmieremmo i sussurri circa l’uso di pompette e altri marchingegni, certo, ma…

E andiamo….